Intervista a Silvia Lisena, autrice dell’opera “Il Circo delle Meraviglie”.
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04/07/2024 | Bookpress
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Silvia Lisena è nata nel 1993 e insegna Lettere in provincia di Milano. Il suo libro d'esordio è la silloge poetica “Lacerti di anima” (Impremix, 2022); “Il Circo delle Meraviglie” (Abrabooks, 2023) è il suo primo romanzo. È curatrice della rubrica “Disfemminismo e altre storie” sulla rivista online Superando di FISH Onlus ed è attivista per i diritti delle donne con disabilità all'interno del Gruppo Donne UILDM.
«Ci presenti il tuo romanzo “Il Circo delle Meraviglie”?»
È un'opera di narrativa contemporanea dal taglio psicologico, ambientata nel Maryland (USA), che racconta l'incontro tra Astrid Glight, laureanda appassionata di fotografia, e Daniel Jackson, acrobata nel circo di famiglia. I due si innamorano, ma la relazione non è tutta rose e fiori: infatti lui porta ancora gli strascichi di un lutto che ha cambiato la sua vita e che lo porta a essere tormentato da una presenza oscura chiamata Morbo Nero, a causa della quale è spesso preda di crisi depressive e nevrotiche. Astrid cerca di gestire la complessità del rapporto con tutte le sue forze, anche se arriva a chiedersi fino a che punto assecondare la volontà di Daniel.
«Il personaggio di Astrid colpisce profondamente il lettore, anche perché è sua la sensibile voce narrante della storia: non è facile trovare in una ragazza poco più che ventenne la maturità e l'intelligenza che dimostra la giovane protagonista nel gestire un rapporto d'amore complicato, che drenerebbe le energie di chiunque. Vuoi descriverci i tratti salienti della sua figura?»
Direi che gli aggettivi più calzanti per Astrid Glight siano CURIOSA e UMANA. Curiosa perché è attratta dalla persona e dal personaggio di Daniel che appare come qualcosa di diverso che spezza la routine della sua vita, possiamo quasi dire che sia un preludio all'imminente cambiamento dato dalla scuola di specializzazione in Fotografia che la porterà a Milano, quindi dall'altra parte del mondo. Così è determinata a scoprire tutte le sfaccettature della personalità di Daniel e, quando viene finalmente a conoscenza della causa dei suoi comportamenti strani, si mostra umana nel momento in cui comprende i propri limiti e non si pone mai l'obiettivo di “salvare” Daniel con una sorta di cura miracolosa, bensì di alleviare il suo dolore con i piccoli gesti quotidiani. È umana anche quando sbotta con lui, quando litigano, quando si allontanano, quando torna a pensare a se stessa. Dimostra di non essersi annullata per amore. Questo è segno di grande maturità.
«Daniel è il protagonista maschile della tua opera: un giovane acrobata che sfida il vuoto ogni giorno sotto il tendone del Circo delle Meraviglie; nella vita privata, tuttavia, quel vuoto lo sta risucchiando. Il “Morbo Nero” di cui soffre Daniel non è mai davvero specificato nel romanzo, anche se risulta chiara la sua portata distruttiva sulla vita del ragazzo. Ho apprezzato il modo in cui hai parlato di un tema delicato come la salute mentale non essendo mai scontata e portando avanti la vicenda senza pietismi, condanne o edulcorazioni. Quali sono i messaggi più importanti che hai voluto trasmettere attraverso la storia da te narrata?»
Il Morbo Nero non è mai davvero specificato perché non interessa la diagnosi medica, bensì gli effetti di tale condizione sull'individuo. Da qui il messaggio più importante è quello di non stigmatizzare la persona che ha una problematica psichico-emotiva come la depressione e il PTSD (disturbo da stress post traumatico), di non ridurla solo a quello. Daniel è un artista di talento, ha una grande cultura e molta sensibilità verso coloro che ama: questo è importante. Il Morbo Nero è solo una delle sue sfaccettature: limitarsi a considerare solo quello non è né funzionale né rispettoso. La vita stessa di tutti noi, prima o poi, è destinata a finire, quindi bisogna riempire di valore ogni singolo giorno che viviamo, respiriamo e percepiamo su questa Terra. Senza pensare all'incognita del futuro di una storia estiva o di una storia che lotta contro l'instabilità emotiva. Ciò che conta è il qui e ora. Questo dà felicità, questo permette di creare ricordi che, alla fine di tutto, sono l'unica cosa che permette di far vivere anche ciò che non c'è più.
«Il titolo del tuo romanzo potrebbe fuorviare il lettore: ci si aspetta, osservando anche la copertina del libro, una storia legata in qualche modo alla dimensione del fantastico e ci si trova invece di fronte a una vicenda drammatica, realistica e di grande impatto emotivo. Perché hai deciso di ambientare parte della tua opera in un circo?»
Perché il circo è portatore di un'atmosfera fantastica e onirica, è una sorta di porta tra due dimensioni, quella in cui si appare e quella in cui realmente si è. Lo considero una metafora della vita, dove ognuno di noi, condizionato dalla società, impersona un ruolo e poi, una volta “chiuso il sipario”, si ritrova con se stesso e non può più nascondersi.
Anche il concetto di “meraviglia”, per me, ha una doppia valenza: positiva o negativa, l'importante è che stupisca il lettore o lo spettatore.
«Sei un'attivista per i diritti delle donne con disabilità all'interno del Gruppo Donne UILDM, in cui ti occupi in particolare della sensibilizzazione sul tema della violenza sulle donne disabili. Vuoi parlarci di questa interessante realtà?»
Le donne con disabilità hanno, ancora oggi, molti diritti da rivendicare. Se pensiamo a quanto sia stato lungo e difficile il percorso delle donne per raggiungere la parità, per le donne con disabilità lo è doppiamente perché spesso subiscono discriminazioni in quanto donne e in quanto persone con disabilità. Spesso le loro istanze non vengono riconosciute, non si accorgono di loro neanche le stesse realtà femministe.
Il Gruppo Donne UILDM, di cui faccio parte dal 2014, è una solida community che porta avanti un progetto di sensibilizzazione in chiave politica e intersezionale, ma prima un luogo di confronto e scambio di esperienze: mi ha fatta sentire meno sola aiutandomi a essere orgogliosa di ciò che sono, punti di forza e di debolezza inclusi.
«Per chi ha amato “Il Circo delle Meraviglie” e vuole leggere qualcos'altro di tuo, vuoi introdurci alla silloge poetica “Lacerti di anima”?»
È stato il mio primo esperimento letterario: uno scorcio sulla mia vita, una serie di racconti in versi di emozioni suscitate da specifici avvenimenti. I temi sono caleidoscopici, si va dall'amore all'amicizia alla relazione con il proprio corpo alla contemplazione della natura. Sono testi che parlano di me per parlare agli altri, perché chiunque può ritrovarsi. E non deve neanche essere un esperto di poesia, giacché sono versi liberi e ribelli che non seguono alcuna regola o schema metrico.
«Sei già al lavoro su un nuovo progetto letterario? Puoi darci qualche anticipazione?»
Ho intenzione di scrivere uno spin-off sulla vita di Daniel Jackson prima di conoscere Astrid, per dare la possibilità di indagare la vita di un professionista dello spettacolo che è continuamente in viaggio e continuamente in formazione, imbattendosi nelle avventure più stravaganti ed emozionanti, non prive di rischi.
Contatti
https://www.instagram.com/silvia.lisena/
https://www.facebook.com/silvia.lisena/
www.abrabooks.it
Link di vendita online
https://www.abrabooks.it/prodotto/silvia-lisena-il-circo-delle-meraviglie-romanzo/
https://www.amazon.it/circo-delle-meraviglie-Silvia-Lisena/dp/8855025465/
«Ci presenti il tuo romanzo “Il Circo delle Meraviglie”?»
È un'opera di narrativa contemporanea dal taglio psicologico, ambientata nel Maryland (USA), che racconta l'incontro tra Astrid Glight, laureanda appassionata di fotografia, e Daniel Jackson, acrobata nel circo di famiglia. I due si innamorano, ma la relazione non è tutta rose e fiori: infatti lui porta ancora gli strascichi di un lutto che ha cambiato la sua vita e che lo porta a essere tormentato da una presenza oscura chiamata Morbo Nero, a causa della quale è spesso preda di crisi depressive e nevrotiche. Astrid cerca di gestire la complessità del rapporto con tutte le sue forze, anche se arriva a chiedersi fino a che punto assecondare la volontà di Daniel.
«Il personaggio di Astrid colpisce profondamente il lettore, anche perché è sua la sensibile voce narrante della storia: non è facile trovare in una ragazza poco più che ventenne la maturità e l'intelligenza che dimostra la giovane protagonista nel gestire un rapporto d'amore complicato, che drenerebbe le energie di chiunque. Vuoi descriverci i tratti salienti della sua figura?»
Direi che gli aggettivi più calzanti per Astrid Glight siano CURIOSA e UMANA. Curiosa perché è attratta dalla persona e dal personaggio di Daniel che appare come qualcosa di diverso che spezza la routine della sua vita, possiamo quasi dire che sia un preludio all'imminente cambiamento dato dalla scuola di specializzazione in Fotografia che la porterà a Milano, quindi dall'altra parte del mondo. Così è determinata a scoprire tutte le sfaccettature della personalità di Daniel e, quando viene finalmente a conoscenza della causa dei suoi comportamenti strani, si mostra umana nel momento in cui comprende i propri limiti e non si pone mai l'obiettivo di “salvare” Daniel con una sorta di cura miracolosa, bensì di alleviare il suo dolore con i piccoli gesti quotidiani. È umana anche quando sbotta con lui, quando litigano, quando si allontanano, quando torna a pensare a se stessa. Dimostra di non essersi annullata per amore. Questo è segno di grande maturità.
«Daniel è il protagonista maschile della tua opera: un giovane acrobata che sfida il vuoto ogni giorno sotto il tendone del Circo delle Meraviglie; nella vita privata, tuttavia, quel vuoto lo sta risucchiando. Il “Morbo Nero” di cui soffre Daniel non è mai davvero specificato nel romanzo, anche se risulta chiara la sua portata distruttiva sulla vita del ragazzo. Ho apprezzato il modo in cui hai parlato di un tema delicato come la salute mentale non essendo mai scontata e portando avanti la vicenda senza pietismi, condanne o edulcorazioni. Quali sono i messaggi più importanti che hai voluto trasmettere attraverso la storia da te narrata?»
Il Morbo Nero non è mai davvero specificato perché non interessa la diagnosi medica, bensì gli effetti di tale condizione sull'individuo. Da qui il messaggio più importante è quello di non stigmatizzare la persona che ha una problematica psichico-emotiva come la depressione e il PTSD (disturbo da stress post traumatico), di non ridurla solo a quello. Daniel è un artista di talento, ha una grande cultura e molta sensibilità verso coloro che ama: questo è importante. Il Morbo Nero è solo una delle sue sfaccettature: limitarsi a considerare solo quello non è né funzionale né rispettoso. La vita stessa di tutti noi, prima o poi, è destinata a finire, quindi bisogna riempire di valore ogni singolo giorno che viviamo, respiriamo e percepiamo su questa Terra. Senza pensare all'incognita del futuro di una storia estiva o di una storia che lotta contro l'instabilità emotiva. Ciò che conta è il qui e ora. Questo dà felicità, questo permette di creare ricordi che, alla fine di tutto, sono l'unica cosa che permette di far vivere anche ciò che non c'è più.
«Il titolo del tuo romanzo potrebbe fuorviare il lettore: ci si aspetta, osservando anche la copertina del libro, una storia legata in qualche modo alla dimensione del fantastico e ci si trova invece di fronte a una vicenda drammatica, realistica e di grande impatto emotivo. Perché hai deciso di ambientare parte della tua opera in un circo?»
Perché il circo è portatore di un'atmosfera fantastica e onirica, è una sorta di porta tra due dimensioni, quella in cui si appare e quella in cui realmente si è. Lo considero una metafora della vita, dove ognuno di noi, condizionato dalla società, impersona un ruolo e poi, una volta “chiuso il sipario”, si ritrova con se stesso e non può più nascondersi.
Anche il concetto di “meraviglia”, per me, ha una doppia valenza: positiva o negativa, l'importante è che stupisca il lettore o lo spettatore.
«Sei un'attivista per i diritti delle donne con disabilità all'interno del Gruppo Donne UILDM, in cui ti occupi in particolare della sensibilizzazione sul tema della violenza sulle donne disabili. Vuoi parlarci di questa interessante realtà?»
Le donne con disabilità hanno, ancora oggi, molti diritti da rivendicare. Se pensiamo a quanto sia stato lungo e difficile il percorso delle donne per raggiungere la parità, per le donne con disabilità lo è doppiamente perché spesso subiscono discriminazioni in quanto donne e in quanto persone con disabilità. Spesso le loro istanze non vengono riconosciute, non si accorgono di loro neanche le stesse realtà femministe.
Il Gruppo Donne UILDM, di cui faccio parte dal 2014, è una solida community che porta avanti un progetto di sensibilizzazione in chiave politica e intersezionale, ma prima un luogo di confronto e scambio di esperienze: mi ha fatta sentire meno sola aiutandomi a essere orgogliosa di ciò che sono, punti di forza e di debolezza inclusi.
«Per chi ha amato “Il Circo delle Meraviglie” e vuole leggere qualcos'altro di tuo, vuoi introdurci alla silloge poetica “Lacerti di anima”?»
È stato il mio primo esperimento letterario: uno scorcio sulla mia vita, una serie di racconti in versi di emozioni suscitate da specifici avvenimenti. I temi sono caleidoscopici, si va dall'amore all'amicizia alla relazione con il proprio corpo alla contemplazione della natura. Sono testi che parlano di me per parlare agli altri, perché chiunque può ritrovarsi. E non deve neanche essere un esperto di poesia, giacché sono versi liberi e ribelli che non seguono alcuna regola o schema metrico.
«Sei già al lavoro su un nuovo progetto letterario? Puoi darci qualche anticipazione?»
Ho intenzione di scrivere uno spin-off sulla vita di Daniel Jackson prima di conoscere Astrid, per dare la possibilità di indagare la vita di un professionista dello spettacolo che è continuamente in viaggio e continuamente in formazione, imbattendosi nelle avventure più stravaganti ed emozionanti, non prive di rischi.
Contatti
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Link di vendita online
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