Nightguide intervista Ylenia Lucisano

Nightguide intervista Ylenia Lucisano


 
Ylenia Lucisano è pronta col suo nuovo album, Punta da un chiudo in un campo di papaveri, preceduto dal singolo Non mi pento. Abbiamo parlato del disco, delle sue influenze e di cosa significhi essere un musicista oggi.





Non mi pento è il tuo nuovo singolo: ci racconti qualcosa sulla nascita di questo pezzo?
''Non mi pento'' fa parte degli 11 brani che compongono il mio nuovo disco in uscita il 10 maggio da titolo ''Punta da un chiodo in un campo di papaveri'' Ritengo sia uno dei brani più rappresentativi di questo mio nuovo lavoro. Non mi pento quando ripenso agli errori fatti, alle persone che ho ferito o alle volte in cui mi sono fatta del male da sola. Non provare sensi di colpa non vuol dire dover reiterare i propri errori ma aiutarsi ad accoglierli come un'esperienza che, vissuta senza rimproverarsi, aiuta a diventare persone migliori.


Ho letto che suoni da quanto avevi 11 anni: qual è il tuo primo ricordo legato alla musica, cos'è che ti ha fatto innamorare della musica fin da quando eri piccola?
I miei primi ricordi legati alla musica sono quelli di mio padre,anche lui cantautore e musicista. Mi ha trasmesso l'amore e i valori della musica con naturalezza e io ho deciso di intraprendere questa strada perchè cantando mi accorgevo che trovavo la mia dimensione ideale e sopratutto riuscivo a dare un senso alla vita.


Hai aperto per Roby Facchinetti e Francesco De Gregori: ci racconti qualcosa di queste esperienze? E come è stato lavorare con Taketo Gohara?
Roby Facchinetti e Francesco De Gregori sono due fantastici artisti che mi hanno insegnato tanto, artisticamente e umanamente. Sono cresciuta con la loro musica e avere da parte loro fiducia e stima da farmi portare la mia musica sui loro palchi per me è stata un'infusione di energia che mi porterò per sempre dentro. Stessa cosa con Taketo. Realizzare il disco con lui per me ha significato una crescita artistica significativa. Gli sarò per sempre grata per avermi cucito addosso un vestito perfetto con questo disco.


Hai vinto il premio Lunezia 2014 e il Capri Exploit Award, come giovane promessa della musica italiana: cosa manca in Italia, secondo te, perché i musicisti emergenti possano farsi sentire davvero?
Per me manca lo spazio. Il web è intasato. Radio e tv non danno visibilità se non sei appena uscito da un talent, sei un fenomeno della trap sul web o se non sei straniero. Per farsi sentire davvero bisogna lavorare sodo, creare qualcosa di originale ma di qualità, ricordando sempre che il lavoro del cantante è un gioco di squadra, quindi attenzione alle persone a cui affidiamo i nostri sogni.


Puoi dirci qualcosa sul tuo nuovo disco?
''Punta da un chiodo in un campo di papaveri'' racconta storie surreali e complicate. Canzoni non pensate ma suggerite dal cuore.
Difficile da spiegare, bisogna solo ascoltare sperando di emozionarsi.


Come è muoversi nel mondo musicale di oggi, e hai qualche consiglio per chi inizia a suonare adesso?
Sono quasi 10 anni che cerco di capire questo cosiddetto ''mondo della musica'' e la mia conclusione è che le regole da seguire sono poche e abbastanza soggettive perchè dipende anche molto dal genere di musica che si vuole fare. Al di là delle proprie regole non bisognerebbe mai dimenticare i valori di base della musica e di tutti coloro che la creano: la musica è condivisione, emozione e rivoluzione.


Quali sono le tue influenze e, e questa è una domanda che odiano tutti, puoi elencarci i tuoi tre dischi preferiti in assoluto?
Le miei influenze attivano dal cantautorato italiano, la pop internazionale e dalla folk music americana. Insomma ascolto e assorbo quasi tutta la musica. Se devo elencare solo 3 dischi, che per sono solo tra i più belli che abbia mai ascoltato finora, nomino:
Alice non lo sa di De Gregori
The Velvet Underground & Nico - The Velvet Underground
Farewell Angelina- Joan Beaz

interviste, punta da un chiodo in un campo di papaveri, ylenia lucisano

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