I fan sono avvisati. Il 25 e il 26 novembre nelle sale italiane arriva il rivoluzionario “David Bowie is”, film-documentario prodotto dalla Nexo Digital su uno degli artisti più influenti della storia del Rock. L'anteprima assoluta sarà lunedì 24 novembre al Teatro Arcobaleno Filmcenter di Milano; poi il tour di due giorni nei cinema italiani: un'occasione unica per scoprire ogni lato della poliedrica personalità di Bowie. Il film racconta attraverso musica e immagini la più grande mostra mai allestita sull'artista inglese, che arriva finalmente in Italia dopo aver debuttato al Victoria and Albert Museum di Londra (facendo più di 300 mila visitatori in pochi mesi).


50'anni di musica? Non solo. Bowie ha rappresentato una vera e propria rivoluzione culturale planetaria, che ancora oggi si nota nell'apparire esplosivo di tutte le più grandi personalità sulla scena musicale mondiale. Un esempio su tutti è Lady Gaga, che forse deve a Bowie molto più di quanto lei stessa immagini. In “David Bowie is” la figura di questo genio del rock emerge in tutta la sua potenza e contraddittorietà, tra i testi delle sue canzoni scritti a mano con la calligrafia “di una quattordicenne” e i moltissimi costumi che ha indossato, sempre alla ricerca della propria identità: “Alla fine decisi che era più facile essere qualcun altro”, dirà ad un certo punto il cantante inglese. Dal Major Tom di “Space Oddity”, a “Ziggy Stardust”; dal Duca Bianco di “Station to Station”, fino al post-rocker di “Heroes”, per arrivare al più recente “The next day”, questa mostra è già leggenda.


Il film è da andare a vedere. Il consiglio è, prima di tutto, per i fan di Bowie, ma anche per chi ne ha solo sentito parlare e vuole comprendere le radici della musica e della cultura contemporanea. La mostra “David Bowie is” si accompagna ad altre uscite per celebrare la carriera del cantante, oggi 67'enne. Pochi giorni fa la Parlophone ha pubblicato “Nothing has changed”, la sua raccolta definitiva in diversi formati. L'album contiene anche gli ultimi due singoli di David Bowie: “Sue (or In a season of crime)” e “Tis a pity she was a whore”, uscito solo pochi giorni fa; oltre ad alcune rarità imperdibili del genio inglese. Rizzoli ha recentemente pubblicato anche un libro sulla mostra “David Bowie è”, curato da Victoria Broackes e Geoffrey Marsh.


Per quanto riguarda il film...godetevi il finale, è da pelle d'oca.
 
Francesco Pellegatta